Aequorea, la civiltà sottomarina





 E’ un’ipotesi avanguardistica che la letteratura e il cinema, nonché la progettazione più visionaria, hanno messo sul tavolo delle possibili realtà future in diverse occasioni, ovvero quella di abitare in un mondo sommerso. Vincent Callebaut, visionario studio di progettazione francese, ha fatto uno step in più per avvicinarci al futuro acquatico del mondo, concependo Aequorea, un grattacielo oceanico realizzato con plastica stampata grazie alla tecnologia 3D.  Altissimi edifici sottomarini, la cui sommità emerge dalle acque facendo galleggiare l’intera struttura, che nasce dal riciclo della plastica che oggi soffoca l’ambiente marino. In un unico progetto Aequorea provvede ad eliminare l’inquinamento dei mari, proteggere la vita che li abita e garantire un rifugio ecosostenibile per ovviare al pericolo del surriscaldamento globale.  Il progetto viene presentato con la simpatica formula di presentazione di un’immaginaria abitante di Aequorea, una quindicenne della civiltà dei Seamen. L’espediente narrativo ci porta in fondo al mare, nel 2050, al largo della costa di Rio de Janeiro, e ci illustra questo grattacielo dalla forma che ricorda un elemento organico, una medusa bio-luminescente con lunghi tentacoli che si intrecciano e si articolano e producono energia per sostenere l’intero edificio (attraverso turbine in fondo all’oceano)

Per leggere il resto dell’articolo devi collegarti direttamente sul sito della fonte:








Continua

Pubblicato il: 4 Febbraio 2016

Potrebbero interessarti anche»