Aifi, ridurre i parametri di assorbimento di capitale per chi investe in private capital





Oltre un terzo dei capitali raccolti sul mercato italiano del private equity e del venture capital proviene da investitori internazionali, lo ha detto AIFI, l’Associazione italiana del private equity, venture capital e private debt, lo scorso venerdì 14 settembre (scarica qui il comunicato stampa), a valle della prima riunione del consiglio direttivo, rinnovato lo scorso 17 luglio (si veda altro articolo di BeBeez). Per questo motivo, AIFI ha sottolineato che l’Associazione si farà promotore di iniziative per ampliare l’impegno degli investitori istituzionali italiani. Al di là di misure specifiche che potranno essere varate e azioni volte a creare fondi di fondi mirati a investire in fondi di private capital, una proposta importante di AIFI, portata avanti anche attraverso FeBAF, è di rendere meno penalizzanti per gli investimenti nelle asset class private equity, venture capital e private debt, i parametri di assorbimento del capitale previsti a livello di normativa europea, ovvero i capitali che gli investitori devono mettere a riserva a garanzia dei rischi. Sul fronte del venture capital, il presidente Innocenzo Cipolletta ha illustrato che l’associazione ha avviato un dialogo con il nuovo Governo per promuovere progetti di sviluppo legati al settore.

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Pubblicato il: 17 Settembre 2018

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