Ancora in calo le nuove sofferenze su crediti verso le imprese, ma il ritmo del calo rallenta. Lo dicono Abi e Cerved





Il rallentamento nella crescita all’economia di questi ultimi mesi non ha compromesso in maniera sensibile lo stato di salute delle aziende italiane, sebbene abbia rallentato il ritmo dei miglioramenti che si erano registrati nel corso dell’ultimo anno. Lo dicono i dati Abi-Cerved relativi al “tasso di decadimento delle imprese”, che calcola i flussi di nuovi crediti passati a sofferenza, e al “tasso di deterioramento delle imprese”, che calcola invece i flussi di nuovi crediti in bonis passati a crediti deteriorati, comprendendo quindi anche lo stato di crediti scaduti e di inadempienze probabili. Il tasso di deterioramento per le società non finanziarie, che descrive la quota di crediti in bonis passati allo status di deteriorati, nonostante il lieve incremento congiunturale rilevato nell’ultimo trimestre di osservazione, si è ridotto dal 3,4% dell’ultimo trimestre del 2017 al 2,8% del terzo trimestre 2018, collocandosi su percentuali inferiori ai livelli pre-crisi (4% nel terzo trimestre 2008). La riduzione dei flussi di crediti deteriorati è stata in parte spinta dalla congiuntura economica favorevole, ma è anche stata favorita dalla più attenta selezione nella concessione del credito alle imprese, che ha fatto calare la quota di prestiti concessi ad imprese a maggiore probabilità di insolvenza.

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Pubblicato il: 14 Dicembre 2018

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