“L’appello della Cisl alla politica è per un fisco amico del lavoro, per investimenti che aiutino la creazione di imprese, per l’irrobustimento delle imprese già presenti nel Paese, ma con forti misure a favore della contrattazione e della formazione dei lavoratori”. Lo ha dichiarato Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, annunciando per lunedì prossimo a Roma una iniziativa in cui verranno presentate idee e contributi sulle questioni del lavoro, fisco, politiche sociali e riorganizzazione del welfare nell’ambito di una revisione e di un rilancio di una comune politica economica e sociale europea. TROPPA APPROSSIMAZIONE SUI PROBLEMI DEL LAVORO “Si parla poco e con poca conoscenza del lavoro – ha detto Annamaria Furlan a proposito di questa prima fase della campagna elettorale – e vedo tanta attenzione al salario minimo per legge, quando invece vorrei tanta attenzione dei programmi di tutti i partiti rispetto a come si investe sul lavoro, a come si crea un sistema paese che agevola gli investimenti sul lavoro”. IL SALARIO MINIMO E’ UN FALSO PROBLEMA “Siamo un sistema Paese dove l’85% dei lavoratori e delle lavoratrici è coperto dalla contrattazione nazionale – ha aggiunto la leader della Cisl – non abbiamo bisogno di un salario minimo che sicuramente abbasserebbe anche per questi lavoratori il reddito annuale. Abbiamo bisogno, semmai, di allargare la contrattazione a quel 15% che oggi non è coperto da contratti nazionali”. FISCO: SI ALLA PROGRESSIVITÀ CON MENO ALIQUOTE Sul fronte fiscale, la Furlan sostiene la necessità di “mantenere la progressività” riducendo però il numero delle aliquote
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