Arabia Saudita e Iran ai ferri (ancora più) corti





Dopo l’esecuzione di Nimr Al-Nimr, Sheikh sciita da parte dell’Arabia Saudita, i rapporti di quest’ultima con l’Iran sono saliti a un livello critico che non si registrava da anni e che rischia di compromettere ulteriormente la situazione in Medio Oriente.   L’ESECUZIONE – L’esecuzione della condanna a morte di 47 persone, accusate di terrorismo, da parte delle autorità dell’Arabia Saudita ha reso ancora più precaria la situazione nel cosiddetto Medio Oriente, già attraversato da crisi, guerre civili e terrorismo di matrice islamica. Questo perché tra i condannati vi era lo Sheikh sciita Nimr Al-Nimr arrestato nel 2012 con le accuse di sedizione e incitamento alla lotta settaria. L’Iran, “campione” dell’Islam sciita ha reagito veementemente, con la Guida Suprema Ali Khamenei che ha invocato, tramite Twitter, una “vendetta divina” sui politici sauditi.  La cosa più curiosa nell’esecuzione di Al-Nimr è che il chierico sciita era schierato contro la settarizzazione dello scontro politico tra Paesi.

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Pubblicato il: 4 Gennaio 2016

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