Ci sono meno nuovi crediti bancari alle imprese si trasformano in sofferenze sia in termini di numero di prestiti sia in termini di valore di quei prestiti. Il calcolo è congiunto di Abi e Cerved ed è contenuto nel loro terzo rapporto sul tema, presentato ieri (scarica qui il Rapporto). Non solo. In prospettiva il trend è destinato a continuare, sempre che le previsioni di recupero dell’economia italiana vengano confermate (+1,1% il pil quest’anno e +1,5% nel 2017). Più nel dettaglio, lavorando sulla banca dati di Banca d’Italia, il rapporto calcola che nel 2015 le banche hanno aperto sofferenze per circa 27 mila prestiti concessi a società non finanziarie, il 5,3% in meno dal picco toccato nel 2014 (poco meno di 29 mila). E il miglioramento è ancora più marcato se si fa riferimento all’importo dei prestiti per cui è stata aperta una sofferenza: nel 2015 circa 30 miliardi, in calo del 7,7% dal 2014 e soprattutto del 25% dal record negativo toccato nel 2013.
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