Break up fee del 10% per l’asta su Grandi Stazioni Retail





Gli azionisti di Grandi Stazioni hanno previsto una break up fee del 10% del valore del deal a carico dei potenziali investitori in GS Retail, da pagarsi nel caso in cui l’operazione non dovesse andare in porto per cause non imputabili al venditore, compresa una mancata autorizzazione dell’Antitrust. Lo scrive oggi MF Milano Finanza. La chiusura della data room per la società di gestione degli spazi commerciali delle principali stazioni ferroviarie italiane è prevista per la fine di aprile e in corsa sono rimasti i sette gruppi selezionati dalla società guidata dall’amministratore delegato Paolo Gallo per accedere alla fase finale della gara: la cordata formata da Deutsche Asset Management, Atp, e Poste Vita, che ha presentato la migliore proposta non vincolante;  il raggruppamento Altaraea-Apg-Predica; quello Antin Infrastructure- Icamap-BG Asset Management (Borletti Group); e i fondi Lone Star, Terra Firma, Pamplona e BC Partners. E visto che il valore del deal sulla base del quale sono state presentate le offerte che hanno passato la prima fase dell’asta è compreso tra i 700 e gli 805 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), gli aspiranti acquirenti devono essere pronti a pagare una cifra importante. quindi, tra i 70 e gli 80 milioni di euro

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Pubblicato il: 24 Marzo 2016

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