Convocare immediatamente un tavolo tecnico e informativo sui risultati della sperimentazione del nuovo regolamento per l’accesso alle case popolari. E’ la richiesta che i sindacati confederali regionali e degli inquilini hanno presentato ieri pomeriggio alla Giunta regionale della Lombardia durante un’audizione nella competente Commissione consiliare. “Chiediamo modifiche sostanziali al testo approvato dalla giunta regionale – ha detto Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombardia – con particolare riferimento ai contenuti discriminatori e agli aspetti più critici sul piano dei diritti e della tutela sociale e con profili di dubbia legittimità”. RIDUZIONI INSPIEGABILI Invece di garantire facilità di accesso alla casa popolare alle famiglie con più grave svantaggio, il regolamento regionale introduce un limite del 20% di assegnazioni per le famiglie indigenti che, in ogni caso, dovranno obbligatoriamente essere seguite dai Servizi Sociali comunali. Peccato che uno dei motivi principali che spinge decine di migliaia di famiglie a fare richiesta di una casa popolare sia proprio lo svantaggio economico, cioè l’impossibilità di avere un alloggio dignitoso a prezzi accessibili sul mercato privato liberalizzato. IL PESO DEL FATTORE RESIDENZA Dure critiche dai sindacati anche al peso che la residenza avrà nel determinare il punteggio in graduatoria.
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