Come già accaduto in passato la Corte di Cassazione ha confermato il licenziamento di un dipendente per falsa malattia attestata da un certificato medico.Alla base di questa sentenza (n. 17113 del 16 agosto 2016) c’è l’utilizzo di un agenzia investigativa che ha portato una serie di prove (video, foto) che provano l’inesistenza della patologia certificata alla base dell’assenza per malattia.Questo tema non è nuovo alla Cassazione che già l’anno scorso ha legittimato il licenziamento di un lavoratore (sentenza n. 10627 del 22 maggio 2015) che durante la malattia è stato trovato a lavorare in un’altra azienda, il tutto grazie all’utilizzo di un agenzia investigativa.Quindi non è lecito controllare il lavoratore mentre svolge la propria attività lavorativa, come emerge anche dal nuovo articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori sul tema dei controlli a distanza. Ma nel caso di attestazioni mediche l’azienda può verificare la correttezza dei certificati utilizzando non solo gli accertamenti (visite fiscali) ma anche attraverso forme di controllo come le agenzie di investigazione per verificare l’esistenza della patologia.Se, come nel caso citato, emerge la “simulazione fraudolenta dello stato di malattia”, il licenziamento per giusta causa è legittimo come confermato anche dalla Cassazione. A nulla è valso il ricorso che tirava in causa anche l’utilizzo di un agenzia investigativa: al di fuori dell’orario di lavoro possono essere utilizzate investigazioni che possano far emergere la falsità del certificato medico e quindi l’insussistenza della malattia stessa.
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