CFP Zanardelli, la formazione professionale pubblica chiede una svolta alla Regione





9 sedi sul territorio, 300 dipendenti, il 40% della formazione professionale bresciana, 2.523 allievi tra i giovani, 1000 adulti in formazione, servizi al lavoro per 100 aziende. E’ la fotografia in numeri del CFP Zanardelli sul quale è scesa l’ombra lunga delle reiterate politiche di tagli che la Regione ha messo in atto in questi ultimi anni. La sopravvivenza del CFP Zanardelli è legata così alla formazione professionale extra obbligo (adulti e aziende) e alla lotteria dei bandi, che possono esserci o non esserci con ricadute pesanti sul bilancio annuale e l’impossibilità di una programmazione veritiera e di uno sviluppo stabile. Una situazione davvero preoccupante che sindacai e lavoratori hanno voluto portare allo scoperto investendo del problema i candidati bresciani al Consiglio regionale nelle elezioni del prossimo 4 marzo. DALLA REGIONE NESSUNA CONSIDERAZIONE DEL RADICAMENTO DELL’ENTE “Il CFP Zanardelli è sicuramente una positiva anomalia pubblica nel sistema della formazione professionale – ha affermato Mauro Scaroni della Cisl Funzione Pubblica – che associa alla professionalità del proprio personale e alla radicata esperienza sul territorio da oltre 50 anni, la sperimentazione derivata da una proficua e fattiva collaborazione con le aziende bresciane.

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Pubblicato il: 25 Febbraio 2018

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