Ciaobanana. La storia di Giulia tra pregiudizi, intolleranza e violenza





Giulia, arrestata per una serie di omicidi di bambine rom, è costretta a raccontare la sua vita alla polizia. Ora è una ginecologa, una gagè (una donna non rom), ma un tempo era Zveza e viveva in un campo di zingari.Rapita a soli tre anni, la protagonista del romanzo di Giuliano IovaneCiaobanana. La storia di Giulia, edito da goWare, è rimasta in quel campo fino all’adolescenza. Zveza amava la pittura e arricchiva i cartoni per elemosinare con fiori dipinti, cornici e disegni di ogni tipo, convinta di incassare di più. Il ritrovamento di quei cartoni accanto ai corpi delle bambine uccise la implica negli omicidi.«Essere vittime del pregiudizio perché si è stati, nel corso della vita, diversi due volte, è un fatto che logora e non è stato facile, per la protagonista della storia che racconto, combatterlo» scrive l’autore nella prefazione del romanzo. Giuliano Iovane ci mostra le diverse facce dell’intolleranza e della violenzache permeano la nostra quotidianità: «la mera insofferenza da una parte, la violenza dall’altra, entrambe espressioni di un giudizio anticipato, senza una verifica, di ubbie che recano gli stigmi della stupidità, della cattiveria, dell’ignoranza, di una falsa protezione di una propria identità culturale o etnica e dell’incapacità di concepire il dialogo come strumento di reciproca necessaria tolleranza».Un giallo avvincente e commovente si dipana sul ritornello del Ciaobanana, il gioco che ha alleviato l’infanzia della piccola rom.L’AUTOREGiuliano Iovane, pugliese, svolge la professione di avvocato penalista

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Pubblicato il: 4 Marzo 2016

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