Con ricavi che in media sono di 94 mila euro all’anno, un ebitda negativo del 30%, investimenti per 53 mila euro e debiti finanziari per 23 mila euro, l’identikit della startup innovativa italiana media è impietoso. I dati sono il risultato di una ricerca condotta dalla società di business information Leanus per MF-Milano Finanza, presentata ieri dai fondatori di Leanus Vincenzo Perrone e Alessandro Fischetti in occasione di un convegno organizzato da MF-Milano Finanza che ha riunito un ampio panel di addetti ai lavori per discutere sul tema start-up.Leanus ha analizzato i bilanci 2014 depositati dalle start-up innovative (solo 2.986 bilanci sul totale delle 5.161 startup registrate a fine 2015) e di questi ha poi considerato solo i 1.430 bilanci che presentano tutte le informazioni necessarie per effettuare analisi approfondite sul profilo sia economico sia patrimoniale-finanziario. Il totale cuba poc opiù di 480 milioni di euro di ricavi con un ebitda negativo di 146,5 milioni, debiti finanziari per 121, 4 milioni, ma a fronte comunque di liquidità per oltre 175 milioni ( si veda il grafico in pagina).Il risultato di questa analisi, si diceva, si traduce in dati medi di bilancio molto poco attraenti. Tra le 5.161 start-up innovative registrate a fine 2015 ce ne sono solo 50 che già oggi sono vere e proprie star con 300 mila euro di ricavi in media, raddoppiati negli ultimi due anni, e margini di ebitda superiori al 25%. Sembrano poche rispetto al totale, ma la fotografia è assolutamente realistica e in linea con quello che ben sanno gli investitori in capitale di rischio specializzati in questo settore, e cioè i business angel, gli incubatori d’impresa e i fondi di venture capital.
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