Crisi nordcoreana, il regime cinese è un lupo travestito da agnello





Il programma nucleare della Corea del Nord non deve essere visto solo come l’azione di un singolo Stato canaglia. Molti suoi progetti sono infatti frutto di finanziamenti esteri e la sua tecnologia proviene da altre nazioni, a loro volta parte di una rete di Stati canaglia che stanno collaborando per aumentare il proprio potenziale nucleare. Il Missile balistico a medio raggio ‘Hwasong-12’, vicino Pyongyang, 30 agosto 2017 (STR/AFP/Getty Images) Il regime comunista della Corea del Nord sta infatti lavorando a stretto contatto con Iran, Siria e Pakistan e condividendo progetti di armamenti chimici e nucleari; la Russia e altre nazioni hanno fornito loro la tecnologia necessaria per sviluppare armi nucleari, e il Partito Comunista Cinese ha sostenuto e supportato nel complesso tutti questi programmi. Secondo Richard Fisher, membro dell’International Assessment and Strategy Center, «Pechino ha creato uno scellerato sistema di cooperazione per la proliferazione [delle armi nucleari, ndr], il regime cinese ha aiutato il Pakistan, l’Iran e la Corea del Nord a differenti livelli». Il Pcc ha procurato diverse tecnologie a ognuno di questi Paesi per aiutarli a sviluppare un proprio programma di armamenti nucleari, successivamente Corea del Nord, Pakistan e Iran hanno condiviso tecnologie, progressi e nuove scoperte, scambiandoli tra di loro; «La Cina ha dovuto dare solo un contributo materiale, di cui i tre  Paesi hanno beneficiato reciprocamente»

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Pubblicato il: 6 Ottobre 2017

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