Dado vegetale fatto in casa e non butti via niente





Il dado, comparso sulle tavole europee già verso la fine dell’800, entrato a far parte dell’uso comune in Italia verso il 1920, è il noto concentrato di carne o di verdure utilizzato in cucina per esaltare il sapore delle pietanze. Il chimico tedesco Justus Von Liebig in seguito alle sue ricerche in materia di trasformazione e conservazione alimentare ne definì la formula trovando il modo di conservare per lungo tempo l’estratto di carne che sarebbe andato ad insaporire principalmente zuppe e minestre. Subito dopo, sempre verso la fine dell’Ottocento, Julius Maggi aggiunse all’estratto di carne anche cereali e semi oleosi per commercializzare il prodotto nella classica forma a cubetto che tutti conosciamo. Oggi il famoso concentrato ha perso il suo splendore per via della scarsa e indefinita qualità delle materie prime che lo costituiscono. Dado vegetale fatto in casa : non ci sono paragoni Lo individuiamo ormai tra gli scaffali dei supermercati come un prodotto di massa sempre più industriale, utilizzato come intingolo per conferire ai piatti una sapidità sempre uguale che omologa il gusto in un sapore sempre identico. È dunque assolutamente necessario invertire questa tendenza per far sì  che  il dado torni ad essere sinonimo di un prodotto alimentare sano, capace di esaltare ogni pietanza in maniera speciale e naturale.

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Pubblicato il: 23 Settembre 2017

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