“Dote infanzia”, un bonus con vincoli troppo penalizzanti





Nei giorni scorsi la Giunta Regionale ha approvato la delibera che introduce per il 2020 la Dote infanzia  per l’utilizzo di servizi e l’acquisto di arredi, per le famiglie con almeno un figlio che compirà 4 anni nel corso del 2020, e con un genitore con residenza in Lombardia da almeno 5 anni. Il contributo verrà erogato in forma di bonus del valore compreso tra i 200 e i 500 euro, stabilito in base all’ISEE, incrementabile in base al Fattore Famiglia del richiedente “ Un elemento discriminatorio quello della durata della residenza – accusano i sindacati – se si considera che per accedere alla quota aggiuntiva del Fattore Famiglia  occorre essere residenti in Lombardia da almeno 7 anni, limitando così la tutela di quelle famiglie in stato di bisogno che, anche per esigenze di lavoro, decidono di trasferirsi nel territorio lombardo”.   LA REGIONE NON HA TENUTO CONTO DELLE OSSERVAZIONI E DELLE PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI Cgil Cisl Uil Lombardia chiedono alla Regione di riprendere il confronto avviato ma del quale non ha tenuto conto per nessuna delle osservazioni e proposte inviate tanto all’Assessorato alla Famiglia quanto all’Osservatorio sull’attuazione del “Fattore Famiglia” lombardo.

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Pubblicato il: 27 Dicembre 2019

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