Ormai la parola ransomware, purtroppo, è diventata una parola molto famosa anche in italia. I virus appartenenti a questa famiglia sono all’ordine del giorno e, sebbene cambino le opzioni di pagamento e le modalità di cifratura, il funzionamento è sempre lo stesso. I ransomware tipicamente si diffondono come i trojan, dei malware worm, penetrando nel sistema attraverso, ad esempio, un file scaricato o una vulnerabilità nel servizio di rete. Tra le tanti varianti presenti oggi vi parliamo di una nuova, Cerber. Il funzionamento è pressappoco lo stesso degli altri, cifra con un algoritmo AES-256 tutti i tipi di file più “importanti” per l’utente, come documenti, immagini, file audio, archivi e quant’altro, cambiando l’estensione dei file in .cerber.
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