Èl blog del dutùr – Sanità in attesa di rivoluzione





Mi colpisce sempre la distanza, soprattutto in Sanità, tra ciò che è scritto sulla carta e la realtà delle cose. Prendiamo, ad esempio, la nascita di un reparto ospedaliero (o di un qualunque servizio sanitario), sempre accompagnata dalla precisa definizione della pianta organica necessaria al suo effettivo funzionamento: un primario, otto medici, ventiquattro infermieri e sedici operatori socio sanitari e un servizio di Segreteria; ciò permette di avere coerenza tra investimento e obiettivi del servizio. Con il passare del tempo accade però che mentre il reparto è sempre lo stesso, qualche medico vada in pensione, o cambi struttura, senza essere sostituito, e il personale cominci ad avere, per età o per motivi sociali, qualche limitazione o esigenze che si ripercuotono sul servizio.

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Pubblicato il: 20 Settembre 2020

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