Dopo nove mesi di difficili confronti, si sono interrotte oggi a Roma le trattative per il rinnovo del contratto nazionale del settore energia e petrolio scaduto il 31 dicembre 2015. E’ un contratto che interessa circa 35 mila dipendenti in aziende come Eni, Snam (presente a Brescia con Snam Gas ed Energia), Saipem, Shell, Esso, Total, Fina. “Non è stato riconosciuto da Confindustria Energia – scrivono Filctem, Femca, Uiltec in un comunicato – un incremento salariale adeguato al recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni. La rottura delle trattative è inoltre dovuta alla proposta di Confindustria Energia di introdurre un nuovo e penalizzante sistema classificatorio con aumenti salariali legati alla valutazione della prestazione lavorativa, oltre al mancato rispetto di impegni presi nel precedente rinnovo contrattuale. Inevitabile, dunque la proclamazione di otto ore di sciopero, da gestire a livello territoriale, oltre ad una diffusa e capillare campagna di assemblee informative per tutti i lavoratori”.
Per leggere il resto dell’articolo devi collegarti direttamente sul sito della fonte: