Esselunga va per il 66,7% alla vedova di Caprotti e alla figlia Marina. Sospesa la vendita





Bernardo Caprotti con la moglie Giuliana Albera (a sin) e la figlia Marina Sylvia Si è aperto ieri pomeriggio, prima del previsto, nello studio del notaio Carlo Marchetti a Milano, il testamento di Bernardo Caprotti, che non a riservato sorprese rispetto alle aspettative. Il patron di Esselunga, scomparso lo scorso venerdì 1* ottobre, infatti, ha voluto lasciare il controllo della catena di supermercati alla  vedova Giuliana Albera e alla figlia Marina Sylvia, alle quali Caprotti ha lasciato il pacchetto del 25% di Supermarkets Italiani (la holding di Esselunga) in libera disponibilità, mentre gli altri due figli, Giuseppe e Violetta, avuti dal primo matrimonio, hanno ottenuto solo la quota di legittima (si veda altro articolo di BeBeez). Per il codice civile i due terzi del patrimonio andavano necessariamente divisi tra i tre figli (Giuseppe, Violetta e Marina Sylvia) e un altro terzo all’attuale moglie, Giuliana Albera, ma tenuto conto che il 25% del patrimonio era in libera disponibilità, le proporzioni si sono dovute ricalcolare in quell’ottica. Ciò significa che i tre figli si divideranno il 50% del patrimonio (quindi il 16,7% ciascuno), mentre alla moglie andrà il 25%, inoltre alla moglie e alla figlia Marina va il restante 25% (il 12,5& in parti uguali), per un totale del 66,7% che vanno alla moglie e a Marina, lasciando così a Giuseppe e Violetta solo il 33,3%, che è comunque minoranza di blocco dell’assemblea straordinaria. Il che significa che i due rami della famiglia un accordo sul futuro di Esselunga lo devono trovare. Da qui il segnale di distensione arrivato dallo stesso Giuseppe, che, uscendo dallo studio del notaio Marchetti ieri ha detto: “Faremo di tutto per salvaguardare il gruppo”.

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Pubblicato il: 6 Ottobre 2016

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