Il fintech è sempre più un obbligo per i gruppi bancari internazionali e quelli italiani si stanno via via inserendo nel trend. Anche perché in Italia le competenze per scovare i talenti del fintech ci sono tutte. Prova ne è che Deutsche Bank ha scelto proprio un partner italiano, H-Farm, per lanciare il suo acceleratore d’impresa per trovare startup che possano darle una marcia in più non solo nel settore della finanza consumer (domotica, automotive, beni di consumo e pagamenti), ma anche in quello della finanza corporate. Il tutto mentre persino le fondazioni di origine bancaria stanno scegliendo la strada del fintech, tramite il reward crowdfunding, per promuovere i progetti più meritevoli da sviluppare sul territorio e contemporaneamente rinnovare la loro immagine. Su questo tema MF Milano Finanza del 29 luglio ha dedicato un ampio servizio, E che il fintech sia un settore sul quale puntare forte è una convizione dei principali operatori di venture capital a livello mondiale. Si calcola che nel 2015 i venture capital abbiano investito oltre 13 miliardi di dollari in startup fintech nel mondo e che quest’anno questa cifra possa crescere di oltre il 15% (si veda qui l’interessante articolo di CB Insights).
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