(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({}); Gli analisti economici hanno prontamente trovato una definizione per riuscire a spiegare al meglio che cosa ha prodotto la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali per gli Stati Uniti. L’hanno definito “il fattore Trump”, semplicemente, e si tratta del nuovo trend economico che spinge il mercato azionario verso la volatilità e verso una ripresa economica che si traduce spesso in un cospicuo rialzo. Non solo il 2016 si è concluso nel migliore dei modi per la maggior parte delle azioni statunitensi, ma gli effetti di questo cambiamento si vedranno maggiormente a partire dalle prime settimane del 2017. (adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({}); Già durante il mese dello scorso ottobre, gli analisti e broker più affidabili e attendibili avevano spiegato che non si sarebbe verificato nessun cataclisma, bensì il cambio di guardia alla Casa Bianca avrebbe causato un ribasso istantaneo con un forte aumento della volatilità. Questo effetto sarebbe stato più visibile sui titoli maggiormente esposti ai tassi di interesse. Sempre secondo gli analisti più affidabili e moderati, le azioni legate al settore delle infrastrutture avrebbero performato in maniera ottimale a partire già dai primi giorni del post Election Day.
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