Roberto Nicastro E’ scaduto ieri il termine per presentare le offerte non vincolanti per le quattro good bank (Nuova Banca delle Marche, Nuova banca Etruria, Nuova Cassa di Risparmio di Chieti, Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara) salvate per decreto lo scorso novembre e dai cui sono state scorporate le sofferenze, tutte convogliate nella bad bank Rev spa. Secondo quanto riferisce oggi MF Milano Finanza, le offerte presentate all’advisor SocGen sarebbero una decina, cioé circa la metà rispetto a quelle che ci si aspettava, sulla base delle prime manifestazioni di interesse. E questo perché i principali gruppi bancari italiani si sarebbero sfilati dal dossier. In pista resterebbero quindi i fondi di private equity e le offerte avrebbero perimetri d’acquisto diversi. In passato si era parlato dell’interesse di banche come Bper, Ubi, Cariparma, Banco Popolare e Bpm, ma appunto sembra che abbiano tutti fatto marcia indietro. Quanto ai fondi di private equity con focus sul settore i nomi sono ormai noti (per avere un’idea di quali fondi abbiano già investito o tentato di investire in passato nel settore finanziario in Italia, scarica il report di BeBeez dello scorso gennaio)
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