I fondi di preparano a cedere o a riquotare i tappi di Guala Closures. Scelti gli advisor





I soci di Guala Closure hanno scelto Credit Suisse e Barclays per accompagnare la società specializzata nella produzione di tappi in alluminio in un processo di dual track, per la quotazione o la vendita della società. Lo ha scritto Reuters nei giorni scorsi, precisando che il processo potrebbe iniziare prima della pausa estiva con l’obiettivo di portare a termine un’operazione, l’ipo o la vendita, nel quarto trimestre. La società, controllata da aPriori Capital Partners e partecipata da NB Reinassance Partners, potrebbe essere valutata oltre un miliardo di euro, sulla base di multipli di 9-11 volte l’ebitda atteso per il 2017, visto a 110 milioni. Guala ha chiuso il bilancio 2016 con 520,5 milioni di euro di ricavi consolidati (da 500,3 milioni nel 2015), 103,3 milioni di ebitda (da 100,7 milioni), una perdita netta di 4,7 milioni (da 3,7 milioni) e un debito finanziario netto di 497,6 milioni (da 514,8 milioni). Guala Closures era stata quotata a Piazza Affari nel novembre 2005 e poi delistata nel 2008 a seguito di un’opa lanciata da un veicolo che faceva capo a Dljmb Overseas Partners IV, fondo di private equity gestito da Dlj Merchant Banking,  allora indirettamente controllato da Credit Suisse Group (si veda la Reuters di allora) e che dal 2014 è una casa di investimento indipendente ribattezzata aPriori Capital Partners dopo lo spin-off delle attivitù di private equity da Credit Suisse. Intesa Sanpaolo a sua volta aveva acquistato una partecipazione nel capitale della holding GCL Holdings sarl (controllante di GCL Holdings sca) pari al 20%, ma, come spiegato nella semestrale (si veda pag

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Pubblicato il: 15 Maggio 2017

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