“Probabilmente lui non sarebbe d’accordo, direbbe che ci sono ben altri personaggi della Cisl bresciana a cui intitolare uno spazio così importante come questo Auditorium. Ma io sono grata alla Segreteria e a tutti voi per questa decisione, perché in essa c’è il riconoscimento alla dedizione di una vita”. Sono parole di Renata Bernasconi, moglie di Gianpietro Usanza, dirigente della Cisl bresciana scomparso un mese fa dopo una breve e implacabile malattia, pronunciate questa mattina di fronte ad una sala gremita di sindacalisti, operatori e amici. L’ AMICO E IL COLLEGA “Gianpietro è stato un amico e un collega – ha detto il segretario generale della Cisl Francesco Diomaiuta – con il quale abbiamo condiviso tanti momenti di impegno e che ha avuto un ruolo importante nella realizzazione della sede Cisl provinciale. Anche per questo abbiamo voluto ricordarlo con questa intitolazione, grati per ciò che ha fatto e ciò che ha testimoniato”. Su un pannello posto all’interno dell’Auditorium è riportata una breve biografia di Usanza e un passaggio significativo dell’intervista che aveva rilasciato in occasione del sessantesimo della Cisl bresciana FACEVA SUE LE PREOCCUPAZIONI DEI LAVORATORI Dopo lo scoprimento della targa all’ingresso dell’Auditorium benedetta da Padre Francesco Ferrari, la moglie di Usanza ha ricordato i tratti salienti di Gianpietro: “Era capace di ascoltare fino in fondo i problemi delle persone, faceva sue le preoccupazioni dei lavoratori che rappresentava e non si dava per vinto fino a quando non riusciva a venire a capo delle situazioni, anche le più complicate
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