La carne e la sua produzione sono una tradizione centenaria e un business colossale.

C’è un luogo sulla Terra in cui la carne e la sua produzione sono una tradizione centenaria e un business colossale: l’Argentina.  Dalla seconda metà dell’Ottocento, con l’invenzione delle celle frigorifere e la loro introduzione sulle navi, il Paese sudamericano è divenuto, grazie alle sue infinite praterie e ai suoi allevamenti, uno dei maggiori esportatori di carne del mondo.   Un primato economico che ha i suoi risvolti anche sul piano meramente gastronomico: in Argentina il piatto nazionale non poteva che essere un grigliata mista di carne, il famos Il nome non è altro che la traduzione spagnola di arrosto, ma non un arrosto qualsiasi, per gli argentini asado è l’Arrosto per eccellenza, l’unico modo di concepire la cottura della carne. La tradizione dell’asado si lega a doppio filo con l’epopea dei gauchos , i leggendari mandriani meticci che conducevano il bestiame lungo le distese sterminate delle Pampas: a loro si deve la nascita dell’asado e l’elaborazione di numerose varianti, tra cui l’asado con cuero, che si fa sotterrando un bue o un vitello, con tutta la pelle, in una fossa dove il fuoco brucia per ore e ore.  In ogni caso l’asado più spettacolare è l’asado a la cruz (alla croce) o a la reja (all’inferriata) : si infilzano quarti di carne in grandi spiedi di metallo e si conficcano nel terreno, intorno ad un fuoco tenuto sempre ardente fino alla cottura finale.  Nelle estancias, i tipici ranch argentini, questo tipo di asado diventa occasione di spettacolo per i turisti che, tra il fumo e gli odori della carne, aspettano il loro turno per assaggiare questa bontà.

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Pubblicato il: 25 Marzo 2015

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