Le imprese italiane cercano, senza riuscire a trovarli, oltre 40.000 lavoratori, e questo è un campanello d’allarme sulla reale capacità di intervento dei servizi a sostegno dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro. L’ISTAT fotografa così “le stime preliminari del tasso di posti vacanti nelle imprese dell’industria e dei servizi” sulla base dei dati del secondo trimestre dell’anno. Per quanto paradossale possa sembrare con i tanti posti di lavoro persi in questi ultimi anni di crisi, c’è un’offerta occupazionale che non trova risposta. L’IMPEGNO DELLA CISL E L’AVVIO DELLO “SPORTELLO LAVORO” Quella degli interventi che favoriscono il job maching – vale a dire il complesso di azioni che possono portare alla copertura dei posti di lavoro disponibili – è una questione sulla quale la Cisl insiste da tempo affermando la centralità della formazione al lavoro e la necessità di una programmazione strategica connessa all’evoluzione del sistema economico e produttivo. Si tratta di impegni strutturali che chiamano a responsabilità istituzioni, sistema delle imprese e organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori
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