Oltre alle solite app usate per camuffare le comunicazioni, i guerriglieri sembra facciano riferimento a tutte quelle Reti che sono più difficili da monitorare da parte delle autorità. A darne conferma è il recente annuncio del Combating Terrorism Center di West Point, che sarebbe venuto in possesso di un manuale di 34 pagine usato dai miliziani dell’IS per occultare le comunicazioni e rendere difficile il rilevamento della loro posizione. In realtà, il documento in questione è stato prodotto dalla società kuwaitiana Cyberkov per ben più nobili motivazioni: proteggere l’identità dei giornalisti e delle loro fonti. In mano a malintenzionati, però, diventa un “vademecum per attaccare senza lasciare tracce”. Nello specifico, il PDF sembrerebbe dissuadere dall’utilizzo di Facebook e Instagram, ritenuti poco sicuri per la privacy.
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