Le raccomandazioni dei Medici di Medicina Generale ai pazienti con ipotiroidismo per una gestione più consapevole di questa condizione





L’ipotiroidismo è una patologia piuttosto comune e rappresenta uno dei più frequenti motivi di visita dell’ambulatorio del medico di famiglia, ha spiegato Gerardo Medea, responsabile area Metabolica SIMG. Come tutte le patologie croniche, è spesso fonte di ansia e di dubbi nelle persone che ne sono affette e, per questo, SIMG ha messo a punto delle raccomandazioni utili a tutti i pazienti per chiarire i principali aspetti della gestione quotidiana della malattia”. Evitare, innanzi tutto, il ricorso improprio allo specialista endocrinologo. Le linee guida delle società scientifiche endocrinologiche nazionali e internazionali, ha chiarito Carlo Cappelli, endocrinologo presso il Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali, AOU Spedali Civili di Brescia, prevedono l’intervento dello specialista nella fase iniziale di diagnosi e di impostazione della terapia, mentre il follow up è gestito dal Medico di Medicina Generale, che è qualificato nel seguire il paziente grazie anche alla maggiore frequenza di contatti e relazione con il proprio assistito; l’endocrinologo dovrebbe essere consultato solo nelle situazioni in cui lo stato di eutiroidismo venisse nuovamente compromesso”. Altro punto controverso, ha proseguito Gerardo Medea, è la frequenza degli esami di controllo: se non vi sono motivi specifici per ripeterli, nella norma vanno eseguiti una volta all’anno mentre va ricordato che il giorno del prelievo ematico oltre al digiuno è necessario assumere la levotiroxina, l’ormone della tiroide assunto quale terapia, dopo il prelievo. Molti pazienti, anche dopo tanti anni, non assumono nel modo corretto la terapia con levotiroxina mettendo a repentaglio il risultato terapeutico

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Pubblicato il: 5 Febbraio 2016

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