Ultimamente la grande distribuzione non è che stia dando grande prova di professionalità nei confronti dei consumatori. L’ultimo esempio in ordine di tempo ci proviene da Lidl, accusata per quella che potrebbe essere una vera e propria frode in commercio. Il consumatore crede di acquistare olio extravergine di oliva ed in realtà non lo è. Certo si potrebbe obbiettare, ma l’olio extravergine ha un prezzo tale che spendere molto meno e sperare di acquistarlo è di per sé un po’ da creduloni. Ma se poi andiamo a vedere la possibilità che hanno i grossi marchi di scontare con la politica delle offerte o del tre per due anche prodotti di qualità, capiamo bene perché il consumatore è indotto qualche volta in errore e comunque, sfruttare l’eventuale sprovvedutezza del cliente non è una buona ragione per turlupinarlo. Ed invece, Lidl ha turlupinato eccome i suoi clienti spacciando un olio vergine di oliva in olio extravergine di oliva che fa parte dei sette marchi di olio che il Salvagente aveva analizzato e uno di questi era pomposamente negli scaffali della Lidl venduto per quello che non era.
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