Mossi Ghisolfi prepara la cassa per i dipendenti italiani. Al lavoro sulla ristrutturazione uno stuolo di advisor





Il gruppo Mossi Ghisolfi ha comunicato nei giorni scorsi ai sindacati di aver inoltrato la richiesta al governo per aprire dal primo novembre e per un anno, la cassa integrazione straordinaria per 50 dipendenti Biochemtex, centro di ricerca fra Tortona e la frazione di Rivalta Scrivia (con 46 impiegati fra ingegneri, analisti e personale amministrativo, più 4 operai), 56 dipendneti della M&G Finanziaria di Assago Milano e 121 dell’impianto di Crescentino vicino a Vercelli (63 impiegati e 58 operai) dove viene prodotto etanolo di seconda generazione. In totale sono 227 i lavoratori coinvolti. La decisione del gruppo guidato da Marco Ghisolfi e presieduto dal padre Vittorio, si inquadra nell’ambito della crisi del gruppo  leader nell’innovazione applicata al settore del PET, dell’ingegneria e dei prodotti chimici rinnovabili derivati da biomasse non alimentari, che sta predisponendo due piani di ristrutturazione del debito, uno negli Usa e uno in Italia, per riequilibrare la situazione finanziaria e trovare nuovi investitori, preferibilmente tra soggetti industriali, in grado di assicurare la continuità del business (si veda altro articolo di BeBeez). Il gruppo negli Usa potrebbe a breve chiedere la protezione dai creditori nell’ambito di una procedura di Chapter 11, mentre in Italia è probabile che faccia domanda di concordato in bianco

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Pubblicato il: 16 Ottobre 2017

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