Alla fine dello scorso dicembre nei portafogli dei fondi di private equity italiani e internazionali c’erano 612 aziende acquisite negli undici anni compresi tra il 2005 e il 2015 su un totale di 1.009; dunque nello stesso periodo ne sono state cedute 397. Alla fine del pari arco temporale di undici anni dal 2004-2014, invece, i fondi avevano in portafoglio 567 aziende sul totale di 958 acquisite, mentre ne erano state cedute 391 (si veda altro articolo di BeBeez). I dati sono stati anticipati da MF Milano Fnanza in edicola da sabato 23 aprile e sono contenuti nell’ultimo Rapporto annuale dell’Osservatorio Private Equity Monitor (Pem) dell’Università di Castellanza (grazie anche al supporto degli sponsor Argos Soditic Italia, EY, Fondo Italiano di Investimento sgr e King&Wood Mallesons Studio Legale), che sarà presentato a Milano al Centro Congressi del Palazzo delle Stelline nel pomeriggio di mercoledì 27 aprile (scaricaqui le slide). Dei 397 disinvestimenti effettuati, la maggior parte (34%) è avvenuta tramite operazioni di releverage (cioè di subentro di altri fondi), il 33% con trade sale (cioè cessione a soggetti industriali) e soltanto il 6% attraverso quotazioni in borsa. Anche i riacquisti da parte dei precedenti azionisti (buyback) hanno rappresentato il 6%
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