
Impossibile dimenticare l’uomo, il magistrato, l’eroe. Anche per chi non era ancora nato, il 19 luglio 1992, Paolo Borsellino rappresenta un simbolo. Quel caldo giorno d’estate, a soli 57 giorni dal 23 maggio – data in cui fu ucciso l’amico e collega Giovanni Falcone, insieme alla moglie e la scorta – un’autobomba esplose in via Mariano D’Amelio a Palermo uccidendo il procuratore aggiunto e cinque agenti della polizia di Stato che lo scortavano: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter, Cosina e Claudio Traina. Oggi ricorre il 25simo anniversario dalla strage, e ancora troppi dubbi sono rimasti sulla tragica vicenda. Tutta Italia, comprese le istituzioni, oggi ricordano la vita e la morte di Paolo Borsellino, esempio di coraggio nella lotta alla criminalità organizzata. Le manifestazioni a Palermo Il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli si è recata in via D’Amelio per partecipare alle manifestazioni, mentre la commissione Antimafia guidata da Rosi Bindi, a Palermo, ascolterà le testimonianze del superstite della strage Antonio Vullo e della figlia del giudice, Fiammetta.
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