Parmacotto verso il fallimento, la Procura chiede l’inamissibilità del concordato





Niente più omologa del concordato per Parmacotto il prossimo 12 ottobre, data a cui era slittata l’udienza a sequito del sequestro d’urgenza di 11 milioni per truffa ai danni dello Stato e in particolare del socio Simest (si veda altro articolo di BeBeez). La scorsa settimana, infatti, la Procura della Repubblica di Parma ha depositato al Tribunale fallimentare un’istanza per la revoca della procedura di concordato preventivo, ritenendo che sia inammissibile. E questo perché sempre la scorsa settimana il sequestroè stato convalidato dal gip, che ha disposto non più il blocco dell’intero patrimonio aziendale, ma di tutte le liquidità presenti nei conti correnti alla data del 14 luglio (complessivamente 9 milioni 700mila euro). Alla luce di questa pronuncia la Procura ha chiesto al Tribunale fallimentare presieduto dal giudice Nicola Sinisi.di accertare l’inammissibilità del concordato preventivo e di dichiarare lo stato d’insolvenza della società, il che significa andare verso il  fallimento. Se così fosse, il Tribunale potrebbe nominare un custode giudiziario e in seguito valutare l’amministrazione straordinaria per l’esercizio provvisorio.

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Pubblicato il: 26 Luglio 2016

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