Via libera a cartolarizzazioni e covered bond su prosciutti, formaggi, vino o comunque sia, anche al di fuori del settore alimentare, su qualunque asset un’azienda possa detenere a magazzino e che abbia un qualche prezzo di mercato di riferimento. La norma sul pegno non possessorio introdotta dal governo con il decreto legge varato lo scorso 29 aprile in materia di procedure esecutive e concorsuali (si veda altro articolo di BeBeez, qui il testo del Decreto) racchiude in sé un enorme potenziale in termini di sviluppo di nuovi strumenti per il finanziamento della crescita delle pmi. Lo scrive MF Milano Finanza in edicola da sabato 14 maggio, riferendo che della questione si è parlato nei giorni scorsi a Milano in occasione di un convegno organizzato da Legance-Avvocati Associati. L’istituto del pegno non possessorio prevede infatti che il debitore che dà in pegno un bene mobile destinato all’esercizio dell’impresa (per esempio un macchinario) possa continuare a utilizzarlo nel processo produttivo, mentre nell’ordinamento precedente perdeva l’uso del bene gravato da pegno
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