Chicago quella mattina si era svegliata avvolta nella nebbia. Ricordo di aver sentito tutta l’umidità della città incollarmisi addosso non appena ho messo la faccia fuori e un brivido di freddo indurirmi la pelle. L’atmosfera era quasi surreale: i grattacieli del Loop erano stati completamente cancellati dallo skyline e la prospettiva che solitamente i rettilinei delle metropoli americane offrono si era ridotta ad una manciata di metri. Erano le 8 o giù di lì ed io ero alla ricerca di un posto dove fare colazione.
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