Perché una tela bianca è un’opera d’arte





Davanti a molte opere di arte contemporanea, anche famose e decisive, sono frequenti reazioni che vanno dall’incredulità all’indignazione e che sfociano in un “questo avrei potuto farlo anche io! / mio figlio di sei anni”, che prima o poi abbiamo sentito e detto tutti. Capita soprattutto con i quadri astratti ed espressionisti, fatti di chiazze, linee e macchie, e con l’arte concettuale: coi movimenti insomma dove l’abilità manuale dell’artista passa in secondo piano rispetto all’elaborazione di un’idea, alla libera espressione dell’interiorità o a uno studio formale. Se accostamenti di linee e colori sono difficili da capire, lo sono ancora di più le tele bianche, semplicemente bianche: eppure sono opere fondamentali che hanno fatto la storia dell’arte mondiale e che vengono vendute per milioni di dollari alle aste.La maggior parte degli artisti che ha dipinto tele bianche fa parte, del minimalismo, un movimento che si sviluppò soprattutto negli Stati Uniti tra gli anni Sessanta e Settanta come reazione all’espressionismo astratto degli anni Quaranta e Cinquanta, un tipo di pittura gestuale, espressiva, emotiva, che voleva esprimere l’inconscio dell’autore: ne fu esponente per esempio Jackson Pollock, con le sue pennellate e secchiate di colore gettate e colate istintivamente sulla tela

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Pubblicato il: 19 Settembre 2017

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