Private debt, aumenta la raccolta dei fondi italiani. Che però investono meno





I fondi di private debt italiani hanno raccolto più che nel 2015 ma investito meno, almeno stando alle statistiche semestrali pubblicate ieri da Aifi, l’Associazione italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt. Nei primi sei mesi del 2016, infatti, sono stati sei gli operatori italiani del settore che hanno raggiunto il closing dei propri fondi contro tre operatori nello stesso periodo del 2015, per un totale di 358 milioni di euro raccolti contro i 274 milioni del 2015 (in totale nell’anno si erano raccolti 383 milioni). La distribuzione geografica delle fonti di raccolta del comparto nel primo semestre vede l’86% raccolto in Italia e il 14% all’estero mentre per quanto riguarda le fonti, considerando il lasso di tempo che va dal 2013 a oggi, il 26% arriva dalle banche, 16% dalle assicurazioni, il 15% da fondi di fondi istituzionali, il 13% dal settore pubblico. Tuttavia, nello stesso periodo si sono contate soltanto 13 operazioni di investimento su target italiani per un totale di 71 milioni di euro, di cui 11 investimenti condotti da operatori italiani per 49 milioni. Il dato complessivo dell’anno scorso, invece, aveva visto 42 operazioni per 199 milioni di investimenti, di cui 39 operazioni da parte di fondi italiani per 175 milioni. Il 77% delle società target, nel periodo che va dal 2014 a oggi, è concentrata nel nord Italia con un settore prevalente che è i beni e servizi industriali, 17 società, seguito da beni di consumo, 14 aziende, ed energia e ambiente, 10 compagnie

Per leggere il resto dell’articolo devi collegarti direttamente sul sito della fonte:








Continua

Pubblicato il: 21 Ottobre 2016

Potrebbero interessarti anche»