Dal primo dell’anno il Punto Enel di Breno – riferimento per la popolazione e le imprese dell’intera Valle Camonica – è stato chiuso. Ne deriveranno disagi per i cittadini e le attività economiche, ma gli unici a preoccuparsene sono stati i sindacati che hanno a lungo tentato di salvare il presidio aziendale senza riuscire ad ottenere che con loro scendessero convintamente in campo anche le istituzioni. L’assicurazione che i problemi e gli interventi curati fino allo scorso anno dal Punto Enel di Breno saranno presi in carico dai Negozi partner di Breno, Piancamuno e Darfo è poco più di una favoletta. E proprio questo è il punto, fanno osservare Carlo Massi della Cgil e Dario Mariotti della Segreteria provinciale della Flaei Cisl in una dichiarazione riportata questa mattina da Bresciaoggi: “Se quello che dichiara Enel è vero [n.d.r vale a dire che la chiusura del presidio di Breno è stata concordata con le amministrazioni pubbliche del territorio], significa che le istituzioni si sono di fatto sostituite al sindacato”. Enel si è scelta con cura l’interlocutore, perché solo a persone prive di specifica competenza poteva essere venduta l’operazione di chiusura del Punto aziendale come un passo verso il miglioramento del servizio.
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