Sanzioni alla Russia: chi paga veramente?





Il 19 dicembre l’Ue ha approvato il prolungamento delle sanzioni contro la Russia relative alla questione Ucraina, ma sono realmente producenti? E quanto, nell’attuale millennio caratterizzato dalla globalizzazione e dai mercati aperti, isolano veramente uno Stato? COSA PREVEDONO E CHE TIPO DI SANZIONI EUROPEE SONO STATE ADOTTATE CONTRO LA RUSSIA? – L’unione Europea, dopo il tentativo italiano di bloccare il rinnovo automatico delle sanzioni e l’invito ad una discussione, ha rinnovato il 19 dicembre le sanzioni per altri sei mesi, decisione che già altre volte ha visto il parere negativo di esperti internazionali ed importanti uomini politici. Le sanzioni economiche contro la Russia, rientranti in un vasto programma avviato a marzo 2014 su disposizione dell’Unione Europea e degli Stati Uniti per ‘punire’ l’intervento russo nella questione Ucraina ed in particolare l’occupazione della penisola di Crimea, sono volte a colpire i principali settori economici della Russia (difesa, energia e finanza). Le suddette, che hanno avuto un effetto “boomerang” per l’UE, come riporta il Consiglio Europeo, dal marzo 2014 ad oggi hanno contemplato: La sospensione dal G8 (tornato al formato G7) della Russia.

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Pubblicato il: 7 Gennaio 2016

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