Selfie in sala operatoria: abitudine dannosa e lesiva per il paziente





Ma è possibile che alcuni medici, impegnati magari in un intervento chirurgico o in una delicata operazione di rianimazione di un paziente non trovano meglio da fare che scattarsi dei selfie durante o dopo l’atto professionale? Cosa vogliono dimostrare, oppure, che tipo di disturbo della personalità hanno al punto da dover palesare al “mondo” la loro frustrazione? Oltretutto scattarsi delle foto al capezzale del paziente, ad esempio intubato, è altamente lesivo della dignità del paziente stesso che, per di più, non ha sicuramente concesso l’autorizzazione a farsi immortalare stante lo stato clinico in cui si trova. Dura e giusta la reazione del coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato Cittadinanzattiva, Tonino Aceti.

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Pubblicato il: 16 Maggio 2016

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