
Sono state 126 le società con ricavi di almeno un milione di euro che nel 2018 hanno deliberato scioglimento e liquidazione a seguito di una situazione di crisi o hanno depositato istanza di apertura di una procedura concorsuale o di fallimento. Nell’aggregato nel 2016 quelle stesse società avevano registrato ricavi per circa 5,3 miliardi di euro (in calo del 4,37% dal 2015) e un ebitda margin negativo del 2,28% (da un margine positivo dello 0,52%), con ricavi medi per 42,1 milioni (da 45,1 milioni). E’ il risultato dell’analisi periodica condotta da Leanus che mostra che i segnali della crisi erano già belli chiari nei bilanci 2016, quindi due anni prima dell’ingresso in procedura. In particolare, ben 98 aziende sulle 100 in questione già in relazione ai bilanci 2016 cadevano nella categoria di ad alto rischio sulla base del Leanus Score, un indicatore proprietario che misura il grado rischio associato a una situazione contabile di impresa sulla base di un algoritmo che potenzia lo Z-Score di Altman e tiene conto delle peculiarità del sistema delle imprese italiane. C’erano comunque 22 aziende che invece avevano un Leanus Score basso, a indicare che il tradizionale approccio quantitativo di valutazione del rischio di credito non è sempre sufficiente per catturare i segnali di crisi in anticipo. In questo senso sarà interessante vedere che tipo di conseguenze avrà una delle novità introdotte dal nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, varato in via definitiva dal Consiglio dei ministri lo scorso 10 gennaio (si veda qui il comunicato stampa del Governo), su proposta del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n.
Per leggere il resto dell’articolo devi collegarti direttamente sul sito della fonte: