WTO 2015: la Conferenza di Nairobi lascia l’amaro in bocca





Tra propositi per il futuro e speranze disattese, si è conclusa la decima Conferenza ministeriale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) ospitata a Nairobi. LUNGHE TRATTATIVE – Venerdì 18 dicembre si sono concluse le trattative in occasione della decima Conferenza ministeriale del WTO, l’Organizzazione mondiale del commercio che sin dalla sua istituzione – nel 1995 – cerca di favorire l’implementazione di accordi commerciali multilaterali e amministrare le dispute di carattere economico e commerciale tra gli Stati Membri. Inoltre, il WTO pone tra i suoi obiettivi l’innalzamento degli standard di vita all’interno dei Paesi aderenti, cercando di assicurare pieno impiego, una crescita costante della domanda e dell’offerta, l’utilizzo efficace delle risorse a disposizione di ogni Paese nel rispetto dell’ambiente e dei diversi livelli di crescita degli Stati membri. Ogni due anni la Conferenza ministeriale, il più alto organo decisionale all’interno dell’Organizzazione, si riunisce per decidere la linea d’azione che il Consiglio Generale si occupa di mantenere nel resto del tempo. La scelta di lasciar ospitare a Nairobi, capitale del Kenya, la Conferenza 2015 – svoltasi dal 15 al 18 dicembre – non è casuale. La speranza espressa da molti era quella di poter rilanciare il progetto dell’Agenda di Doha, un ciclo di negoziati promosso nel novembre 2001 e arenatosi nel 2011, che si poneva come obiettivo principale riallacciare il dialogo tra economie industrializzate ed emergenti, concentrandosi su alcuni settori economici particolarmente sensibili: agricoltura, servizi, proprietà intellettuale

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Pubblicato il: 14 Gennaio 2016

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